Prima giornata della Liga e gli occhi di tutti i tifosi sono stati inevitabilmente per Barça e Real, le regine del mercato europeo che anche quest'anno si contenderanno il titolo a medie punti da record. Nessun problema per i catalani, qualche difficoltà invece per gli uomini di José Mourinho, incapaci di andare oltre lo 0-0 contro il sempre ostico Maiorca. Una delle note più liete arriva tuttavia dalla Rosaleda di Malaga, dove è sceso in campo il Valencia e dove soprattutto ha brillato ancora una volta la stella di Ever Banega, giovane regista argentino dimenticato troppo in fretta dal calcio che conta dopo il difficile adattamento alla Liga e all'Europa.
Centrocampista sublime con innata capacità nel dettare i tempi e nella lettura del gioco, soltanto con l'arrivo di Emery sulla panchina del Valencia ha iniziato a riproporsi sugli straordinari livelli messi in mostra nel Boca Juniors, quando aveva stupito tutti per qualità e personalità, tanto da rubare il posto ad un mostro sacro dalle parti della Bombonera come Sebastian Battaglia. Tecnica ed eleganza da trequartista, visione verticale del gioco, dribbling raffinato e capacità di usare con estrema precisione entrambi i piedi fanno di lui un regista squisito e con margini di crescita enormi. Si tratta probabilmente del giocatore più simile a Redondo prodotto negli ultimi quindici anni dal calcio argentino.
Dopo l'ottima annata del rilancio, la partita contro il Malaga ha così confermato la costante crescita di Banega, leader del centrocampo e faro della manovra, abile a non lasciare punti di riferimento al marcatore di turno e pericoloso anche dalla distanza. Emery non è stato tuttavia l'unico a rendersi piacevolmente conto dei progressi di Ever, convocato infatti anche dal Checho Batista per le prime amichevoli post-Mondiale della Seleccion e già autore di un'ottima prova contro l'Irlanda del Trap, quando, assieme a Gago, ha finalmente aiutato Mascherano a dare solidità ed efficacia al centrocampo e un'identità ben delineata alla manovra argentina.
Orfano dei due idoli Silva e Villa, il Valencia sembra aver trovato in Banega e Juan Manuel Mata i degni sostituti in grado di conquistare il Mestalla. Coetanei, dotati di grande personalità e soprattutto estremamente talentuosi, i due cercheranno di far dimenticare gli ex-compagni di squadra passati al Manchester City e al Barcellona, consapevoli a loro volta di quanto sarà difficile rimanere ancora a lungo nella Comundidad Valenciana.
Centrocampista sublime con innata capacità nel dettare i tempi e nella lettura del gioco, soltanto con l'arrivo di Emery sulla panchina del Valencia ha iniziato a riproporsi sugli straordinari livelli messi in mostra nel Boca Juniors, quando aveva stupito tutti per qualità e personalità, tanto da rubare il posto ad un mostro sacro dalle parti della Bombonera come Sebastian Battaglia. Tecnica ed eleganza da trequartista, visione verticale del gioco, dribbling raffinato e capacità di usare con estrema precisione entrambi i piedi fanno di lui un regista squisito e con margini di crescita enormi. Si tratta probabilmente del giocatore più simile a Redondo prodotto negli ultimi quindici anni dal calcio argentino.
Dopo l'ottima annata del rilancio, la partita contro il Malaga ha così confermato la costante crescita di Banega, leader del centrocampo e faro della manovra, abile a non lasciare punti di riferimento al marcatore di turno e pericoloso anche dalla distanza. Emery non è stato tuttavia l'unico a rendersi piacevolmente conto dei progressi di Ever, convocato infatti anche dal Checho Batista per le prime amichevoli post-Mondiale della Seleccion e già autore di un'ottima prova contro l'Irlanda del Trap, quando, assieme a Gago, ha finalmente aiutato Mascherano a dare solidità ed efficacia al centrocampo e un'identità ben delineata alla manovra argentina.
Orfano dei due idoli Silva e Villa, il Valencia sembra aver trovato in Banega e Juan Manuel Mata i degni sostituti in grado di conquistare il Mestalla. Coetanei, dotati di grande personalità e soprattutto estremamente talentuosi, i due cercheranno di far dimenticare gli ex-compagni di squadra passati al Manchester City e al Barcellona, consapevoli a loro volta di quanto sarà difficile rimanere ancora a lungo nella Comundidad Valenciana.
Sarebbe servito all'Inter...:(
RispondiEliminaGià, sarebbe il tassello perfetto per il nostro centrocampo.
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