Non potevano che concludersi fra dubbi, brogli e colpi di scena le elezioni per la Presidenza del River Plate, per sintetizzare e ricordare ancora una volta, se fosse necessario, il periodo e la situazione in cui naviga il club di Buenos Aires. Con un'affluenza record alle urne, 14.237 i soci votanti, che ha obbligato la società a posticipare la chiusura dei seggi, le elezioni si sono concluse in tarda nottata, non risparmiando clamorosi e drammatici colpi di scena.
La sfida è principalmente fra Daniel Passarella e Rodolfo D'Onofrio, con Caselli possibile outsider, Kiper e Mera Figueroa a spartirsi una minima parte di consensi. Al termine degli scrutini, le prime voci, confermate anche dagli organi di stampa, incoronano D'Onofrio, vincente per due soli voti sul Kaiser. Tuttavia si verifica ben presto un clamoroso colpo di scena: alcune schede elettorali sembra infatti non fossero regolamentari, senza timbro, più piccole delle originali o con nomi sbagliati, come "Frasserella" anzichè "Passarella". Il nuovo conteggio della Giunta Elettorale vede dunque l'ex-gloria del River Plate vincere per sei voti, quanto basta per essere dichiarato ufficialmente nuovo Presidente del club, incarico che occuperà a partire dal 14 di Dicembre.
Questo è però soltanto l'inizio di quello che è e sarà un altro grave scandalo per i Millonarios, perchè difficilmente D'Onofrio rinuncerà ad un nuovo conteggio e con molte probabilità si appellerà agli organi di giustizia argentini. Difficile che il risultato delle elezioni possa cambiare, ma neanche il giorno che doveva rappresentare la svolta e la rinascita del club riesce a trasmettere tranquillità ed ottimismo ai tifosi del River Plate. Rimane curioso il fatto che questo possibile quanto probabile broglio elettorale coinvolga proprio il candidato più vicino a José Maria Aguilar. La lista di Rodolfo D'Onofrio presenta infatti molti personaggi vicini a quello considerato come il peggior presidente della storia del club di Nunez e al suo fedele assistente Mario Israel. A peggiorare ulteriormente la sua posizione vi sono poi dei presunti rapporti con impresari dalle attività non particolarmente chiare e soprattutto con i leader più influenti dei famosi Borrachos del Tablon, la frangia più violenta del tifo riverplatense.
Da una parte la probabile sconfitta di D'Onofrio può dunque rappresentare la svolta per la Banda, un punto di partenza da cui ricominciare a cercare di ricostruire un club allo sbando su tutti i fronti: gestionale, economico e sportivo. Dall'altra è lecito riservare qualche dubbio nei confronti di Passarella, considerato da molti ancora inesperto per ricoprire una carica tanto delicata. Il neo-presidente ha incentrato la sua campagna elettorale su punti molto cari a soci e tifosi del River Plate, affermando di voler regolare innanzitutto la situazione economica della società cercando ad esempio di accrescere notevolmente le entrate legate al marketing, dando fiducia ad Astrada e presentando un piano che spera possa riportare la squadra ai livelli che le competono nel giro di un biennio.
Non resta dunque che attendere un verdetto definitivo e inappellabile, nella speranza che i tempi bui siano stati lasciati alle spalle una volta per tutte.
La sfida è principalmente fra Daniel Passarella e Rodolfo D'Onofrio, con Caselli possibile outsider, Kiper e Mera Figueroa a spartirsi una minima parte di consensi. Al termine degli scrutini, le prime voci, confermate anche dagli organi di stampa, incoronano D'Onofrio, vincente per due soli voti sul Kaiser. Tuttavia si verifica ben presto un clamoroso colpo di scena: alcune schede elettorali sembra infatti non fossero regolamentari, senza timbro, più piccole delle originali o con nomi sbagliati, come "Frasserella" anzichè "Passarella". Il nuovo conteggio della Giunta Elettorale vede dunque l'ex-gloria del River Plate vincere per sei voti, quanto basta per essere dichiarato ufficialmente nuovo Presidente del club, incarico che occuperà a partire dal 14 di Dicembre.
Questo è però soltanto l'inizio di quello che è e sarà un altro grave scandalo per i Millonarios, perchè difficilmente D'Onofrio rinuncerà ad un nuovo conteggio e con molte probabilità si appellerà agli organi di giustizia argentini. Difficile che il risultato delle elezioni possa cambiare, ma neanche il giorno che doveva rappresentare la svolta e la rinascita del club riesce a trasmettere tranquillità ed ottimismo ai tifosi del River Plate. Rimane curioso il fatto che questo possibile quanto probabile broglio elettorale coinvolga proprio il candidato più vicino a José Maria Aguilar. La lista di Rodolfo D'Onofrio presenta infatti molti personaggi vicini a quello considerato come il peggior presidente della storia del club di Nunez e al suo fedele assistente Mario Israel. A peggiorare ulteriormente la sua posizione vi sono poi dei presunti rapporti con impresari dalle attività non particolarmente chiare e soprattutto con i leader più influenti dei famosi Borrachos del Tablon, la frangia più violenta del tifo riverplatense.
Da una parte la probabile sconfitta di D'Onofrio può dunque rappresentare la svolta per la Banda, un punto di partenza da cui ricominciare a cercare di ricostruire un club allo sbando su tutti i fronti: gestionale, economico e sportivo. Dall'altra è lecito riservare qualche dubbio nei confronti di Passarella, considerato da molti ancora inesperto per ricoprire una carica tanto delicata. Il neo-presidente ha incentrato la sua campagna elettorale su punti molto cari a soci e tifosi del River Plate, affermando di voler regolare innanzitutto la situazione economica della società cercando ad esempio di accrescere notevolmente le entrate legate al marketing, dando fiducia ad Astrada e presentando un piano che spera possa riportare la squadra ai livelli che le competono nel giro di un biennio.
Non resta dunque che attendere un verdetto definitivo e inappellabile, nella speranza che i tempi bui siano stati lasciati alle spalle una volta per tutte.
allucinante sta storia....
RispondiEliminaforse una figura carismatica come Passarella farà bene
Speriamo! Mi auguro invece che questa storia di D'Onofrio sia l'ultimo disperato tentativo di fare danni da parte di Aguilar e soci.
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