27 nov 2014

Il Superclasico di Copa Libertadores 2004

Il Superclasico è un evento ormai mondiale che trae gran parte del suo fascino dall'atmosfera, dal folklore, dalla storia e dalla tradizione che porta in campo insieme ai giocatori.
Una pagina fondamentale ed epica di questa storia è stata scritta nel 2004, quando Boca e River si trovarono a scontrarsi per un posto in finale della Copa più nobile del continente sudamericano, la Libertadores. Non poteva uscirne un doppio confronto come tutti gli altri.


Partiamo da un punto fondamentale: le rose erano molto diverse da quelle di oggi.
Il 2004 sembra temporalmente vicino, ma negli ultimi dieci anni sono cambiate davvero molte cose nel futbol argentino. Tra campioni affermati, giovani in rampa di lancio, figure locali e giocatori rivisti a vario livello in Europa, troviamo una serie impressionante di cognomi che ci fanno scattare qualcosa nella memoria.
Nel Boca figuravano Pato Abbondanzieri, Rolando Schiavi, Clemente Rodriguez, Nicolas Burdisso, Guillermo Barros Schelotto, Carlos Tevez, accompagnati da Matias Silvestre, Pablo Ledesma, Pablo Alvarez (tutti visti a Catania), Luis Amaranto Perea (Atletico Madrid), Willy Caballero (prima Malaga, ora City). In rosa, ma senza presenze in Copa anche Mauro Boselli.
Nel River Eduardo Tuzzio, Cristian Tula, Javier Mascherano, Lucho Gonzalez, Marcelo Gallardo, Daniel Montenegro, Marcelo Salas, Josè Sand, Maxi Lopez e Fernando Cavenaghi. Una presenza anche per Federico Higuain, fratello del Pipita, un posto in rosa per Juan Pablo Carrizo (Lazio, Inter), Patricio Toranzo (all'Huracan con Pastore) e persino Dario Conca.
Allenatori? Carlos Bianchi e Leonardo Astrada.


La doppia sfida fu, chiaramente, tesa e combattuta.
Come quest'anno l'andata si giocò alla Bombonera, dove la squadra di casa si impose 1-0 grazie al gol del Flaco Schiavi. Per quanto riguarda gli espulsi, due a uno per il River.



La partita destinata a entrare nella memoria collettiva fu il ritorno al Monumental, partita tra l'altro vietata ai tifosi ospiti.
La rete di Lucho Gonzalez, probabilmente non un caso visto lo spessore del personaggio, che riportò in pari la situazione si rivelò solo l'introduzione a una delle pagine più note di calcio sudamericano contemporaneo.
Carlos Tevez, allora giovane e in cerca di autore, al minuto 89 trovò la via della rete da centravanti vero. Lo stadio ammutolito, le facce sugli spalti e soprattutto l'esultanza dell'Apache a mimare una gallina con conseguente rosso diretto sono talmente famose che è normale pensare che la partita si sia chiusa così.
Invece l'altrimenti anonimo Cristian Nasuti trovò il gol del vantaggio del River in pieno recupero, su punizione di Cavenaghi, portando la sfida all'epilogo dei rigori dove arrivò la seconda beffa per i tifosi di casa. Maxi Lopez sbagliò infatti l'ultima definizione, mandando il Boca in finale.
In pareggio anche il conto degli espulsi visto il due a uno per il Boca.


Per inciso, il River finirà per vincere poche settimane dopo il Clausura 2004, mentre il Boca in finale fece la conoscenza di un portiere colombiano chiamato Juan Carlos Henao.

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