20 dic 2011

Martedì con Aguante Futbol

Assieme ai redattori di Aguante Futbol, facciamo il punto sull'attualità attraverso 4 domande.

1) Il Palermo perde il derby, il tecnico Mangia ha pagato per tutti. Che ne pensate della scelta di Zamparini?

Pile: Nulla di inaspettato, purtroppo. Il calcio italiano è già inflazionato di suo, visto che tutti si sentono tecnici, giocatori, dirigenti o arbitri. Zamparini contribuisci e amplifica questo pazzo sistema italiano.

G.B.: Ha smantellato una buona squadra incassando parecchi milioni, ora cerca disperatamente un capro espiatorio dietro l'altro.

G.D.C.: Zamparini ha i suoi colpi di testa, si sa. E dopo aver profetizzato che Mangia era il suo Guardiola c'erano pochi dubbi su cosa sarebbe successo. Il problema è sempre la squadra coi suoi limiti di rosa, malgrado tutti i soldi incassati in estate.

A.L.: Visto che nel calcio contano solo i freddi numeri, gli esiti finali -sopratutto per un presidente 'traballante' quale è quello del Palermo- mi viene da sottolineare che finora i RosaNero, in 15 partite, avevano conseguito 20 punti. Certo, l'esser l'unica squadra a non aver ancora segnato neppure un goal in trasferta è sintomo di qualche problema, ma comunque i risultati sul campo non erano poi così disastrosi -in rapporto all'organico stagionale del Palermo, contando il cambio di panchina improvviso con Mangia a prendere il posto al 31 Agosto, e il rovente e labile clima che tira da quelle parti-, anzi.
Questa però è una risposta che concerne e si attiene soltanto al rettangolo di gioco, appunto; chissà nella testa di Zamparini cosa passerà, di certo col campo c'entra poco (e abbiamo avuto modo di appurarlo e impararlo nel corso degli ultimi anni, partendo da Guidolin) [..] La conseguenza del ci fa, è il ci è, è questo il problema dei malcapitati tecnici che transitano -mi sembra il verbo più appropriato- per il Barbera.


2) Barcelona campione. Ancora una volta i blaugrana trionfano, ancora una volta nettamente. Tecnicamente la squadra non si discute, un giorno arriverà anche per loro un pò di stanchezza e autocompiacimento?

Pile: Quello che fa davvero paura dei blaugrana è questa incredibile fame e voglia di vincere continua. Sicuramente un giorno finirà questo ciclo di vittorie, anche se al momento sembra un utopia. Dipenderà da Xavi e Iniesta, soprattutto.

G.B.: Concordo con Pile, trovare altri Xavi e Iniesta non sarà facile, ma Thiago Alcantara e soci sembra abbiano già imboccato la strada giusta. A questo punto mi verrebbe da dire che il più difficile da sostituire sia Puyol, perchè al di là delle doti tecniche nessuno nel Barça ha la sua fama e soprattutto il suo carisma.

G.D.C.: Il Barcellona ad oggi è una macchina tale che può solo implodere. Contro una squadra brasiliana poi lasciamo proprio stare. Xavi è il motore mobilissimo di tutta la macchina, finchè non si ferma lui c'è poco da fare per tutti (e per correre può sempre rinunciare alla nazionale).

A.L.: Contromisure tattiche sembrano proprio non arrivare, ed oltre al match perso con l'Inter di Mourinho e quello agguantato nel finale fra le mille polemiche col Chelsea di Hiddink, non c'è spiraglio o crepa in questa formazione e in questa Filosofia di gioco. E' un qualcosa di rivoluzionario nel sistema di organizzare e di costruire calcio, e l'unica apertura, l'unico pertugio antagonistico pare venire proprio da loro stessi.
Solo il Barcelona stesso -o qualche altrettanto squadra di caratura storica e mirabolante, come l'Inter del 2009-2010- può far perdere e cadere questo dominio.


3) Colpo Vargas per il Napoli. In che modo si può inserire nell'attuale Napoli di Mazzarri?

Pile: Penso che Vargas sia un acquisto intelligente. Penso che abbiano in mente una specie di prova di 6 mesi, per poi far si che il cileno sostituisca Lavezzi. I due giocatori sono, infatti, incompatibili.

G.B.: Esborso importante per un giocatore che ha avuto un'ascesa vertiginosa negli ultimi tempi. Vista nell'ottica di una probabile cessione di Lavezzi l'operazione è intelligente: Vargas avrà modo di ambientarsi ad un calcio completamente diverso senza doversi caricare la squadra sulle spalle.

G.D.C.: Acquisto che ha un senso solo nell'ottica della partenza tra sei mesi di qualcuno in attacco. Al momento un extra francamente difficile da collocare nelle gerarchie napoletane per ruolo e necessità di giocare per adattarsi a un calcio nuovo.

A.L.: Non sembra ancora certa la cosa nelle ultime ore, ma proviamo a parlarne in termini definitivi e ufficiali.

Un innesto importante di certo andava fatto in qualche altra zona del campo, Vargas per quanto giovane è uno che al Napoli andrà da subito a scardinare le gerarchie e non per fare il ricambio notevole -modello Pandev. Sembra strano però, che Mazzarri metterà in discussione quel tridente ben marcato e tanto caro-redditizio. In prospettiva il punto di snodo sembra essere la cessione di qualcuno, altrimenti la collocazione nell'ATTUALE rosa sarebbe solo illogica.


4) Impresa Roma a Napoli. Grossa iniezione di fiducia per Luis Enrique. Il suo progetto può funzionare e durare ancora a lungo?

Pile: Per Luis Enrique provo simpatia. L'aggettivo di "rivoluzionario" è più dato dai media che da lui. Lui è una persona che prova a portare la sua idea in un mondo diverso. Non so se riuscirà o meno, ma seguo i suoi risvolti con simpatia e interesse sperando che ne esca qualcosa di buono, anche per il bene del calcio italiano. Per ora è sembrato buono soltanto a tratti, in futuro vedremo.

G.B.: Mi sembra una persona intelligente e coerente. Finora ha fatto intravedere buone cose e per sua fortuna ha incontrato una società che lo difende a spada tratta e ne appoggia qualsiasi scelta. Sarà curioso vedere le mosse della Roma nel mercato di gennaio.

G.D.C.: Ha un progetto e delle idee, che porta avanti imperterrito. Roma è uno degli ambienti più difficili per una cosa simile, sta andando abbastanza bene considerato il tutto. Colpisce per certe scelte (De Rossi difensore, Taddei terzino) e il coraggio di lanciare i giovani. Avrà tempo? Lo lasceranno lavorare? Veramente difficile a dirsi, e un pò di problemi li ha già avuti.

A.L.: La Roma è una formazione il cui potenziale, e quindi i suoi limiti, devono essere ancora circoscritti e inquadrati; la vittoria a Napoli per questo, da me, non era poi così inaspettata. La società ha dimostrato e esplicitato una gran fiducia a Luis Enrique -e questa è una cosa non da poco in senso lato, almeno per il Calcio di oggi- è stato messo nelle condizioni di far bene, e di potersi esprimere senza incandescenti pressioni. La pianificazione societaria fino a questo punto sembra coerente, anche la maggior parte dei giocatori da credito -frutto anche di una rinomata rotazione, tutti vengono chiamati in causa-. La qualità della rosa attuale è distinta, anche se fin troppo oscillante fra alti e bassi. Difficile comunque al momento localizzare e dire dove potranno arrivare -si parla di un progetto a lungo termine, a lunga scadenza-, vedremo di capirlo meglio (uno step che può dire di più, sarà già il mercato di Gennaio).

G.D.C.: Anto ma contavi sul potenziale della Roma o sull'incostanza del Napoli? perchè qualcuno potrebbe anche finalmente dire che la squadra considerata principale candidata allo scudetto è 2 punti dietro all'Inter gravata del peggior avvio di campionato della sua storia

A.L.: Una combinazione fra le due.

Nessun commento:

Posta un commento