16 dic 2011

Marco Davide Faraoni

Marco Davide Faraoni ha un inizio di carriera assolutamente folgorante. Già nel 2008, a 17 anni ancora da compiere, Delio Rossi lo convoca per il ritiro della prima squadra della Lazio. Impressiona subito per personalità e qualità. Tuttavia non arriva l'esordio in A, che sembra soltanto rimandato all'anno dopo, quando il nuovo allenatore biancoceleste, Ballardini, lo conferma nel ritiro estivo facendogli giocare amichevoli prestigiose come quelle contro il Liverpool. Il ragazzo risponde bene, anzi benissimo, sembra pronto. Ma la sfortuna si accanisce su di lui. E' un giorno come gli altri, quando in allenamento il ginocchio fa crac: gli esami strumentali non danno belle notizie, il ginocchio ha fatto crac, Davide dovrà stare fermo almeno 6 mesi.

Questo tipo di infortunio potrebbe abbattere qualsiasi ragazzo. Pure la Lazio sembra non credere molto nel giocatore, tanto è vero che il rapporto fra lui e la società inizia a scricchiolare, visto che quel contratto in scadenza nel 2010 non verrà rinnovato e Davide, grande tifoso laziale, lascerà il club. Comunque, dicevamo: l'infortunio è brutto, il recupero come sempre complicato, ma con grande forza di volontà il ragazzo lavora sodo e si rimette in sesto, rientra a sorpresa per le fasi finali del campionato Primavera e inizia la sua lenta rinascita.

Nell'ultimo scorcio della sua esperienza laziale, Faraoni viene addirittura schierato in mezzo al campo: quasi come dire "ancora non ha la condizione fisica per riprendere a correre sulla fascia, ma uno come lui, almeno a questi livelli, fa la differenza ovunque". La Lazio verrà eliminata in semifinale, ma Davide lascia intravedere ottime qualità anche al rientro dopo un lungo infortunio e in un ruolo non suo.

A fine campionato le voci su una trattativa con l'Inter si intensificano e a Giugno vengono messe le firme: Faraoni abbandona il suo amore, la Lazio, perchè non ha trovato l'accordo per il rinnovo. Passa quindi all'Inter, che batte una folta concorrenza: decisivo Ausilio, che ha anticipato i tempi ed ha preso i contatti con il giocatore quando ancora lavorava in palestra, nel periodo post-operatorio.

La società nerazzurra lo aggrega alla Primavera con la prospettiva di salire in prima squadra già nella prima stagione, ma ben presto la sfortuna si accanisce. Durante un ritiro con l'U19 azzurra in Egitto, Faraoni contrae un virus che lo tiene lontano per ben 3 mesi dai campi di gioco. Inizia un altro calvario, ma ancora una volta "Il Fara" recupera straordinariamente. A Gennaio si riprende immediatamente il posto nella Primavera. Prima terzino, poi spesso esterno alto, addirittura in un attacco a 3, assieme a Dell'Agnello e Alibec. Sembra fuori ruolo, ma il ragazzo si adegua, mette in mostra una corsa e una personalità da grande giocatore, vince un Torneo di Viareggio. Nel finale di stagione, Leonardo lo fa allenare con i grandi, il ragazzo entra in diverse convocazioni, senza tuttavia esordire.

Esordio soltanto rimandato: Faraoni si fa tutto il ritiro 2011-2012 con il nuovo tecnico Gasperini e...il resto è storia recente. L'ex tecnico nerazzurro lo fa esordire in Supercoppa Italiana dopo un ottimo precampionato, poi Ranieri lo fa entrare stabilmente nelle rotazioni come esterno di destra.

Prima centrale, poi terzino, una breve esperienza addirittura da mediano, adesso esterno di centrocampo. Davide ha 20 anni ma ha già girato un sacco di ruoli in carriera. Non è il tipico giocatore che infiamma i tifosi, ma quello apprezzato dagli allenatori per impegno, intelligenza dentro e fuori dal campo, qualità fisiche e mentali, oltrechè la tecnica di base necessaria per giocare in serie A e in una grande squadra come l'Inter.

Perchè puntare su questo ragazzo? La domanda giusta sarebbe "perchè non puntarci?" Soli 20 anni, ma già due gravi infortuni superati brillantemente grazie ad una forza incredibile, un'adattabilità su più ruoli, una personalità straordinaria. Faraoni parte da delle basi fisiche e tecniche interessanti, ma noi ci sentiamo di puntare su di lui sopratutto per la sua straordinaria mentalità, perchè poi è quella che fa la differenza più di altre qualità.
In molti fanno l'esempio di Santon e dicono di andarci cauti: mi sento di tirare in causa anche io l'ex terzino nerazzurro, ma per fare il discorso inverso, per dimostrare come spesso conti la testa e le qualità che ognuno ha dentro di se e che aiutano a battere le difficoltà. Per questo Faraoni non farà la fine di Santon. Poi potrà giocare all'Inter, o in un'altra squadra di Serie A di livello più basso, perchè alla fine contano le qualità naturali. Ma siamo sicuri che queste qualità, lui sì, le sfrutterà al massimo.

Nessun commento:

Posta un commento