16 giu 2010

WC2010: Top&Flop Giocatori - Prima Giornata

FLOP
Kakà: stella designata del Brasile, 10 sulle spalle, prima scelta assoluta di Dunga alla faccia di Ronaldinho. Dopo una stagione che definire difficile è un eufemismo, si aspettava con ansia il suo riscatto in maglia verde-oro,e la Corea del Nord sembrava una vittima designata. Partita storta, con tanti, troppi errori anche in cose banali per uno come lui. Non a caso il gioco del Brasile non è decollato.

Veron: leader e faro del gioco dell'Argentina per scelta di Maradona, tornato in nazionale a 35 anni, i maligni dicono che abbia pilotato lui le convocazioni per non avere compagni ingombranti di fianco. Il risultato è stata una partita troppo imprecisa, mai nel vivo del gioco, con poca, troppa poca luce e la ciliegina dell'affaticamento muscolare.

Krasic: forse il miglior talento della Serbia si è perso all'esordio come tutta la sua nazionale. Errori nei passaggi, nei dribbling e un paio clamorosi nei controlli, con una tendenza all'accentrarsi da trequartista che non è sembrata troppo nelle sue corde. Il mercato distrae?

David Silva: uno dei segreti della Spagna campione d'Europa si perde nel suo talento. Ha faticato a trovare la posizione,a dialogare coi compagni e a creare la superiorità numerica. L'impressione di essere troppo molle non è una bella etichetta.

Ribery: dovrebbe essere il talento "esperto" di questa Francia, invece gioca una partita tutta fumo, sulla falsa riga della stagione al Bayern. Senza Robben dall'altra parte del campo.

Gourcuff: le petit Zidane è chiamato a questi Mondiali alla prova di maturità. Campione vero o giocatore al massimo da Ligue 1? La prima risposta è sconfortante. Una partita passata a nascondersi, con poca voglia e meno personalità. Stasera la rivincita?

Portieri: si, è una critica alla categoria. Lo Jabulani non sarà un grande pallone, ma non deve diventare nemmeno un alibi. Errori tecnici (in particolare per Algeria, Paraguay e Inghilterra) troppo brutti per essere veri e pure decisivi.

Attaccanti: AAA punte cercasi potrebbe essere il sottotitolo di questa prima giornata. Certamente è un caso e le squadre devono ancora entrare bene nei meccanismi, ma al momento i principali protagonisti dei sogni dei tifosi latitano.


TOP

Maicon: migliore in campo per la sua nazionale, spinta costante sulla destra, dribbling, cross, duetti sulla fascia e un gol da copertina. Che altro chiedere a un terzino?

Mascherano: il capitano di Maradona è chiamato a un compito tatticamente difficile, e risponde alla grande. Un uomo solo in mezzo al campo, a dare equilibrio a tutta la struttura. Tatticamente un maestro.

Ozil:l'astro nascente del calcio tedesco, che ha già portato l'Under21 al titolo di Campione d'Europa. Mancino illuminato, mille idee, dribbling, corsa e visione di gioco. Tenetelo d'occhio.

Podolski: Dottor Lukas e Mister Podolski. In nazionale come sempre una prestazione di spessore assoluto, a macinare chilometri con grande qualità in fascia, un gol per non perdere l'abitudine. I suoi tifosi di Bayern e Colonia si chiederanno quale sia il segreto...

Muller: da trequartista sorpresa del super-Bayern ad ala. A destra si dimostra a suo agio e trova pure il primo gol in nazionale, alla terza presenza. Eppure un Muller col 13 in questa nazionale mi sembra di averlo già visto...

Alexis Sanchez: il folletto dell'Udinese si presenta al palcoscenico internazionale con una prova da fenomeno in erba. Imprendibile a destra, mille numeri palla al piede e grande corsa in fase di non possesso. Un assist tanto per metterci il giusto di arrosto.

Forlan: da centravanti implacabile all'Atletico Madrid, a regista offensivo nell'Uruguay. Pochissime prime punte sarebbero in grado di farlo, e Diego si dimostra leader completissimo, capace di gestire il gioco con grande intelligenza tattica.

Kwadwo Asamoah: il ragazzo ci sa fare. Grande personalità, corsa e si dimostra capace di gestire il gioco, cosa mai facile per le nazionali africane. Che sia l'erede di Essien?

Lichtsteiner: da terzino destro della Lazio a incubo peggiore di qualunque giocatore spagnolo che si sia avventurato nella sua zona di competenza. In difesa un muro invalicabile, fisico e cattivo il giusto, corsa costante in avanti in appoggio alle veloci ripartenze svizzere. Ne sentiremo ancora parlare.

Inler: un diesel. Fatica un pò a prendere le misure (e contro la Spagna mi pare il minimo), ma dopo un tempo inizia a dettare legge. Fisicamente gli avversari gli rimbalzano addosso, imposta bene con entrambi i piedi, preziosissimo e tatticamente attento a coprire in difesa.

Jong Tae-Se: simbolo di un paese con le sue lacrime durante l'inno, lo sconosciuto attaccante lotta come un leone contro la morsa di Lucio e Juan. Continuo movimento, grande fisico e intelligenza come dimostra la sponda per il gol della sua squadra. Qualche errore, ma scusabilissimo.

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