17 giu 2010

WC2010: Top&Flop Generali - Prima Giornata

FLOP
Serbia: una delle maggiori delusioni di giornata. Da un po' di tempo ormai non si vedeva sulla carta una squadra proveniente dai balcani con tanta qualità, ma contro il Ghana è però un fallimento senza scusanti su tutta la linea, dalla difesa all'attacco, passando per centrocampo e panchina. Antic perde infatti nettamente il confronto con il connazionale Rajevac, schierando un formazione troppo rinunciataria e con poca, pochissima, personalità.

Spagna: ovviamente i campioni d'Europa non potevano che finire fra i flop di giornata dopo la clamorosa sconfitta con la Svizzera. L'immensa qualità a disposizione di Del Bosque ha messo in mostra i limiti di sempre, affrontando gli elvetici con supponenza e pensando a specchiarsi per troppo tempo. Probabilmente questo stop imprevisto farà tornare le Furie Rosse con i piedi per terra, facendo capire loro che in competizioni come queste la concretezza viene prima di qualsiasi cosa e che per segnare non è necessario entrare in porta con la sfera tra i piedi.

Brasile: tra i peggiori nonostante i tre punti, perchè stiamo parlando del Brasile ed il metro di giudizio inevitabilmente cambia. Si sapeva che i 23 a disposizione di Dunga non avrebbero costituito la squadra più spettacolare della storia, ma quanto messo in mostra contro la Corea del Nord è troppo poco anche per la Seleçao più europea di sempre. Il pessimo momento di Kaka e la scarsa qualità in fase di costruzione della manovra portata dalla coppia Gilberto Silva-Felipe Melo sono le cause principali della lentezza e dell'imprecisione nella circolazione palla ed inevitabilmente le fonti del gioco si spostano tutte sulla corsia di destra, dove Maicon però non potrà sempre fare gli straordinari e risolvere le partite. Preoccupante il calo di concentrazione nel finale.

Francia: negativo l'esordio anche per i vice-campioni del Mondo, apparsi estremamente confusionari e senza una vera identità. La difesa regge discretamente, supportata da una buona diga centrale composta da Toulalan e soprattutto Diaby, il migliore dei suoi, ma dal centrocampo in su il buio è totale. Ribery e Gourcuff non entrano praticamente mai in partita, Govou non è pervenuto ed Anelka non punge. La situazione nello spogliatoio non è delle migliori e le scelte di Domenech, come escludere Malouda e Henry, non convincono nè i giocatori, nè i tifosi, nè apparentemente il tecnico stesso.

Camerun: molto male i Leoni africani, che confermano quanto poco di buono messo in mostra in Coppa d'Africa ad inizio anno solare. Manovra troppo lenta, prevedibile e priva di fantasia, fatta di lanci lunghi per Webo e cross senza destinatari. Relegare su una fascia l'uomo di maggior qualità, personalità ed attitudine a certi livelli non da l'impressione di essere una buona idea.

Jabulani: esatto, non ci sono soltanto squadre fra i flop di questa prima giornata, perchè il peggiore in campo in ogni partita è stato l'ormai famosissimo pallone Adidas. E' senza dubbio l'incubo dei portieri, ma l'aspetto veramente preoccupante è che per via delle imprevedibili traiettorie in aria non piace neanche ai giocatori di movimento, esibitisi troppo spesso in lisci clamorosi, stop sbagliati da dilettanti e continui errori di misura.

Spettacolo: inevitabile che quando le squadre giocane male, gli attaccanti non segnano, i portieri commettono errori banali ed il pallone sembra rubato ad un gruppo di bambini su una spiaggia di Copacabana a rimetterci sia soprattutto lo spettacolo. La prima giornata della Coppa del Mondo 2010 non entrerà sicuramente negli annali per il livello qualitativo messo in mostra dalle 32 partecipanti.


TOP

Corea del Sud: organizzati, ordinati e con buona qualità. Park e soci hanno messo sicuramente del loro nella vittoria per 2-0 sulla brutta Grecia di Rehhagel, mandando in tilt una squadra troppo statica e lenta grazie a movimenti continui e verticalizzazioni improvvise.

Corea del Nord: l'altra Corea, quella meno nota, nonostante la sconfitta contro il Brasile, può sicuramente uscire a testa alta e conquista con merito gli applausi di tutti gli appassionati. La partita di Jong Tae-se e compagni è fatta di impegno, sacrificio, sudore e tanta tanta tattica, con linee strette, ordinate e concentrate. Arrivati al Mondiale per miracolo, chi avrebbe mai detto che sarebbero addirittura riusciti a segnare contro quella che sulla carta è con ogni probabilità la difesa migliore del torneo?

Svizzera: è loro il grande colpo di giornata, grazie ad un'impensabile vittoria contro la squadra migliore di tutte. Hitzfeld non è certamente l'ultimo arrivato e seguendo gli esempi di Hiddink e Mourinho riesce ad imbavagliare alla perfezione le fonti di gioco della Spagna formato Barcellona. La difesa, anche grazie alla grandissima partita del portiere Benaglio, mostra impressionante solidità, supportata da un centrocampo attento in fase di non possesso quanto abile ad innescare le punte nelle sporadiche occasioni per ripartire e colpire in contropiede.

Germania: come sempre la nazionale tedesca, spesso dimenticata da tutti i pronostici, pensa a far parlare il campo e in novanta minuti mette in mostra quello che è il potenziale offensivo a disposizione di Loew. Probabilmente questa Australia non è l'avversario migliore per poter esprimere giudizi definitivi, ma la costante ricerca del gioco veloce palla a terra, il movimento continuo in fase offensiva, il pressing martellante, gli inserimenti e gli scambi stretti visti in questa prima giornata sono tutti segnali di una nazionale con tutte le carte in regola per poter puntare a fare molta strada in questo Mondiale. Piccolo particolare: si tratta della nazionale più giovane presente in Sud Africa.

Cile: Bielsa al 100%, nell'espressione più pura di quello che è il gioco del calcio secondo il credo di Don Marcelo. Instancabili, a tratti sfrontati ed irriverenti, ma assolutamente spettacolari, i piccoli cileni confermano quanto di buono fatto vedere durante il girone di qualificazione. Il movimento costante ed inarrestabile sia in fase difensiva che offensiva permette ai ragazzi del Loco di schiantare l'Honduras (certo, non l'avversario più ostico) dal punto di vista del gioco, grazie ad accellerate sugli esterni improvvise quanto letali. Unica nota negativa la scarsissima lucidità sotto porta, assolutamente da sistemare in vista di partite ben più toste.

USA: se l'Inghilterra non impressiona i meriti sono tutti della squadra a stelle strisce, capaci di annientare il gioco degli uomini di Capello grazie a molta tattica e tantissima corsa. Pressing asfissiante e raddoppi continui hanno demolito ai fianchi Gerrard e soci, condannati dall'erroraccio di Green ed incapaci di reggere il ritmo per tutto l'incontro. Alla straripanza fisica del gioco statunitense il CT Bradley è inoltre riuscito ad aggiungere un ottimo senso tattico, confermando il buon lavoro intravisto nella Confederation Cup dell'anno scorso.

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