6 mag 2015

Verso il Superclasico di Libertadores: qui Boca

In Argentina le cose cambiano in fretta.
Se il Boca qualche mese fa si avvicinava al confronto col River in Copa Sudamericana da sfavorita ora non solo è la favorita del doppio confronto, ma una delle candidate più credibili alla vittoria della Copa Libertadores (insieme a Corinthians e Internacional nei pronostici di chi scrive).
Cosa è cambiato in così poco tempo?

La dirigenza degli Xeneizes ha deciso in qualche modo di premiare il lavoro di Arruabarrena. Il Vasco si è imposto in una piazza difficile come uno dei migliori allenatori in Argentina e ha dato al suo Boca una base solida costruita attorno ai prodotti del vivaio (quelli di qualche anno fa, il cui massimo esponente è il Pichi Erbes). Raggiunto un buon livello soprattutto nell'ultimo campionato, il mercato ha portato alla squadra quegli elementi necessari per fare un passo in più, sia come qualità che come esperienza, soprattutto dalla metà campo in su. Gli arrivi di Pablo Perez, Nicolas Lodeiro e Pablo Daniel Osvaldo hanno cambiato la percezione del Boca ad ogni livello.
Oggi Arruabarrena di fatto ha due squadre entrambe ampiamente competitive, e si può permettere di gestire l'impegno campionato-Copa come nessuno in Argentina. In questo senso il Boca attuale è più simile per rosa alle grandi del Brasile, non a caso indicate come sue grandi rivali per la vittoria finale, con un mix di giocatori locali, grandi totem e campioni di ritorno.

Il Vasco è molto vario nelle scelte, sia per moduli che per uomini. La base fissa è data dalla difesa a quattro, governata sempre dal Cata Diaz, con un mediano di riferimento davanti, mentre il resto varia a seconda del turnover e delle necessità. I tratti distintivi di questo Boca sono la fisicità e la compattezza delle linee soprattutto in fase difensiva. Dalla solidità nasce poi la gestione dell'attacco, che prevede una partenza dal centro con ricerca degli esterni e molti tagli a riempire l'area nella fase conclusiva. In questo contesto riescono a rendere anche giovani (tipo Calleri, 1993) e giovanissimi (Cubas e Pavon, entrambi 1996). La forza della squadra di Arruabarrena sta nell'avere grandi referenti, ma di non dipendere esclusivamente da loro, sapendo trovare risorse in tutti gli effettivi della rosa. A dimostrazione di questo nè in Copa nè in campionato tra i migliori marcatori ci sono giocatori azul y oro, segno che chiunque sia in campo l'apporto dato è comuque positivo.

I risultati ad oggi sono straordinari.
In campionato primo posto solitario dopo la vittoria nel superclasico di domenica, imbattuti con otto vittorie in undici giornate, venti gol fatti (secondo miglior attacco) e cinque subiti (miglior difesa). In Copa è andata persino meglio. Dominato il girone con sei vittorie su sei, diciotto punti e miglior prima della competizione, diciannove gol fatti (migliore attacco) e solo due subiti (miglior difesa). In un certo senso una beffa beccare proprio il River nell'accostamento con la peggiore delle seconde.
Una corazzata che sembra inarrestabile. Ma si sa che nei derby, e nel superclasico in particolare, tutto può accadere.

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