Josè Mourinho ha vinto. 1-0 ai supplementari (Cristiano Ronaldo), è vero, difendendosi e soffrendo, verissimo, ma ha vinto, confermandosi quasi imbattibile nelle partite secche con un trofeo in palio. Ha portato la Coppa del Re a Madrid dopo 18 anni, e a Perez il suo primo titolo dai tempi di Del Bosque. Battendo il Barcellona.
L'andamento della gara era stato stabilito dall'ultimo incontro in campionato. Mou conferma la sua scelta tattica il cui cardine è un eccezionale Pepe in mediana, inserendo però Ozil in attacco come punta molto atipica. Tanta difesa, tanta aggressività, pressing e ripartenze verticali fulminee, soprattutto con Cristiano Ronaldo.
Il primo tempo è una sua vittoria tattica e mentale completa. Il Barcellona soffre, e tanto, concedendo due occasioni abbastanza chiare al numero 7 (comunque troppo solo in avanti) e un palo allo scatenato Pepe. Il Barcellona fatica ad attaccare e fare gioco, ma ha la pazienza di aspettare forte di una grande convinzione nei proprio mezzi. E il secondo tempo da ragione alla squadra di Guardiola, che riesce a ribaltare la situazione. Il Real cala fisicamente, abbassa il baricentro e la differenza si sente. Il gol annullato a Pedro è solo una delle occasioni capitate alla squadra di Messi, e serve un grande Casillas per evitare il vantaggio blaugrana. Grazie anche alla presenza di Adebayor come riferimento offensivo negli ultimi minuti il Real alza la testa e riesce a ripartire creando qualche apprensione alla difesa avversaria. I regolamentari finiscono 0-0, ma la partita ha già detto tanto.
I supplementari tornano equilibrati, col Real a spaventare Pinto grazie a sprint velenosissimi di CR7. La squadra blanca ha tanta voglia e si vede. Non concedono nulla, ma ci mettono anche la qualità. Bellissimo il triangolo tra Marcelo e Di Maria, che va al cross per la testa di Cristiano per il gol che vale un titolo. Proprio l'argentino è encomiabile per il sacrificio in copertura su Alves.
Il fortino tiene e a Madrid festeggiano. E adesso?
L'andamento della gara era stato stabilito dall'ultimo incontro in campionato. Mou conferma la sua scelta tattica il cui cardine è un eccezionale Pepe in mediana, inserendo però Ozil in attacco come punta molto atipica. Tanta difesa, tanta aggressività, pressing e ripartenze verticali fulminee, soprattutto con Cristiano Ronaldo.
Il primo tempo è una sua vittoria tattica e mentale completa. Il Barcellona soffre, e tanto, concedendo due occasioni abbastanza chiare al numero 7 (comunque troppo solo in avanti) e un palo allo scatenato Pepe. Il Barcellona fatica ad attaccare e fare gioco, ma ha la pazienza di aspettare forte di una grande convinzione nei proprio mezzi. E il secondo tempo da ragione alla squadra di Guardiola, che riesce a ribaltare la situazione. Il Real cala fisicamente, abbassa il baricentro e la differenza si sente. Il gol annullato a Pedro è solo una delle occasioni capitate alla squadra di Messi, e serve un grande Casillas per evitare il vantaggio blaugrana. Grazie anche alla presenza di Adebayor come riferimento offensivo negli ultimi minuti il Real alza la testa e riesce a ripartire creando qualche apprensione alla difesa avversaria. I regolamentari finiscono 0-0, ma la partita ha già detto tanto.
I supplementari tornano equilibrati, col Real a spaventare Pinto grazie a sprint velenosissimi di CR7. La squadra blanca ha tanta voglia e si vede. Non concedono nulla, ma ci mettono anche la qualità. Bellissimo il triangolo tra Marcelo e Di Maria, che va al cross per la testa di Cristiano per il gol che vale un titolo. Proprio l'argentino è encomiabile per il sacrificio in copertura su Alves.
Il fortino tiene e a Madrid festeggiano. E adesso?
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