22 nov 2009

Thiago Motta, il calcio

Un titolo provocatorio per uno dei centrocampisti più sottovalutati del campionato italiano.
Ma sottovalutato non è il termine esatto, perchè non è poi così difficile vedere le qualità individuali di Motta. Grande tecnica, grande visione di gioco, sinistro illuminante abbinati ad un fisico da mediano da combattimento.
E da quando è in Italia, ha aggiunto al mix anche i gol.

Quindi dov'è il problema?

Il problema sta nel modo di giocare. Nel suo modo di vedere e dispensare calcio, che può spiegarsi solo con doti innate e grande lavoro nelle giovanili di una squadra come il Barcellona. Già, perchè Thiago nasce ed esordisce come calciatore lì, in quella fucina di talenti, in quella scuola di calcio vero. La sua totale esplosione, dopo un promettente inizio, viene però bloccata da una serie di infortuni articolari piuttosto seri che lo portano prima ad abbandonare il Barcellona e poi la Spagna, per cercare un rilancio-scommessa nel Genoa di Preziosi, ingolosito da tanto talento.

Oggi, a 28 anni, Thiago Motta è un giocatore nel pieno della sua maturità calcistica.

Ma perchè questo centrocampista che è stato l'anima del Genoa rivelazione della stagione 2008/2009 fa storcere il naso a tanti tifosi dell'Inter, suo attuale club?
Dicevo poco fa, per il suo modo di giocare. In parte, vale il discorso fatto un paio di articoli più indietro dal mio amico e collega su Xavi. Thiago non è un giocatore dal dribbling ubriacante, di tanta corsa, dai gol spettacolari o dai numeri a effetto. E' un giocatore di calcio, crea calcio a ogni tocco di palla. Lui non corre perchè fa correre e sudare il pallone. Tocchi sempre di prima, sempre precisi. Velocizza la manovra a occhi chiusi, trovando sempre un'opzione di gioco. A questo aggiunge un'abilità innata nel "leggere" la partita e gli spazi del campo. Il suo gioco è spesso verticale, mai banale e finalizzato allo sviluppo collettivo dell'azione. Lento si, ma pronto a muoversi negli spazi per dare opzioni a chi ha la palla. A questo unisce un temperamento spesso sopra le righe(basta vedere le squalifiche rimediate in carriera...), ma da vero lottatore.
Un metronomo del centrocampo che col suo fisico, i suoi piedi e le sue idee detta davvero i tempi della squadra.

Ha un limite: per rendere gli servono i compagni con cui dialogare, i movimenti e gli scambi, magari nel breve. E in quetso a Genoa ha trovato un ottimo compagno in Diego Milito e un ottimo allenatore in Gasperini, che per metà stagione ha fatto letteralmente girare l'intera squadra attorno al genio di un regista così atipico.

Per apprezzarlo non bastano gli highlights, non basta wikipedia e non basta youtube. Serve vederlo giocare, per davvero, e capire la differenza tra il calcio e l'atletica.

Da tutto questo, il titolo.
In un calcio sempre più fisico fatto di corridori, è un piacere veder giocare i pochi calciatori rimasti.

3 commenti:

  1. Lo adoro, quando non c'è in campo sento dannatamente la sua mancanza. Se non fosse fatto di ricotta.
    Sogno ancora:

    Stankovic Cambiasso T.Motta
    Sneijder

    speriamo domani!


























    ah..Egi :D

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  2. Sarebbe un sogno riuscire finalmente a vedere quel centrocampo, ma ormai inizio a perdere le speranze..

    Domani non so se Mourinho se la sentirà di mettere il Capitano terzino al posto di Chivu, ma in campionato mi domando ancora cosa aspetti!

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  3. la squalifica di Maicon vi permetterà di realizzare i vostri sogni ;)

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