16 set 2013

Top Argentina - Tifoserie

Dopo una lunga pausa torna Top Argentina, la rubrica tutta albiceleste di Aguante Futbol. Questa volta affrontiamo uno dei temi più scottanti e allo stesso tempo più caratterizzanti del calcio di Buenos Aires e dintorni: le tifoserie. Le hinchadas argentine da sempre hanno un fascino tutto loro, per quel ritmo incalzante dei loro cori, per la fedeltà assoluta ai club con cui i tifosi vivono in simbiosi fin dalla culla e per quella sana follia che, purtroppo, a volte sfocia in folle violenza.
Misurare passione, rumore, colore è impossibile e il compito è dunque proibitivo, pertanto ci teniamo a sottolineare che abbiamo preferito affidarci a sensazioni e simpatie personali, con la consapevolezza di non riuscire ad accontentare tutti e di poter urtare la sensibilità di molti. Anzi, speriamo che questa breve classifica possa toccare l'orgoglio di qualcuno e rappresentare un'occasione per raccogliere diversi punti di vista e preziose testimonianze.


5. Racing Club de Avellaneda: la squadra più problematica da seguire di tutta l'Argentina, con un passato da grande assoluta e un presente enigmatico come pochi. Il titolo del 2001 con in campo Diego Milito, 45 anni dopo l'ultimo, è stato una specie di miracolo sportivo in mezzo a mille eventi incredibili, da talenti sprecati ad allenatori macinati a partite buttate. Eppure i suoi tifosi sono sempre nel Cilindro, pronti a far scattare la valanga umana al primo gol e soprattutto a punzecchiare gli eterni rivali dell'Independiente. Per loro anche un omaggio dal mondo del cinema, ne "Il segreto dei suoi occhi" di Campanella.


"Yo no se como explicar,
que te llevo hasta en la piel.
Sos la droga que en las venas
me inyectaron al nacer."



4. Newell's Old Boys: la squadra è un'autentica fucina di talenti e anche di allenatori, a giudicare da Bielsa e Martino. La tifoseria ha una forte identità anche grazie alla feroce rivalità interna a Rosario con il Central. Hanno cominciato a vincere quando gli altri hanno smesso, si identificano con un calcio bello e passionale a prescindere dai risultati.

"A todos lados yo voy contigo,
esta locura no va a parar."



Onde evitare sommosse popolari, River e Boca terze a pari merito.

3. River: passione infinita tra alti e bassi degli ultimi anni. Il Monumental è un simbolo come il Tano Pasman, che ha fatto capire a tutti il dolore della retrocessione. Loro sono del Gallinero e pur coi loro eccessi (vedi invasione di campo col Belgrano) non sono secondi a nessuno. Hanno lo stadio più capiente d'Argentina e ogni anno fanno il record di presenze.


"Esos colores que llevas,
son parte de la enfermedad,
de la que nunca,
me voy a curar."



3. Boca: la mitad más uno del país, secondo loro. Una curva storica, la Doce, conosciuta in tutto il mondo per la sua capacità di far tremare gli stadi. Un ventennio di trionfi per accendere ancora di più il tifo xeneize. Sono i più famosi di tutti, ci tengono a farlo sapere e a farsi sentire.



"Ni la muerte nos va a separar,
del cielo te voy alentar."



2. Rosario Central: fondata addirittura nel 1889 come squadra dei ferrovieri, vanta 28 titoli anche se quasi tutti arrivati prima degli anni '80. La sua tifoseria è riconosciuta come una delle più calde del mondo (classifica Olé del 2008), ma anche tra le più violente d'Argentina. Il lungo esilio in Segunda Division non li ha calmati.


"En el barrio de Arroyito,
hay una banda loca y descontrolada,
es la banda del Guerrero,
que va a todas partes y no entiende nada."



1. San Lorenzo: un popolo che ha subito di tutto, dallo sfratto dello stadio ai 21 anni di attesa per un titolo. Eppure sono tutti con il Cuervo, pronti a tornare a Boedo e a farsi sentire da tutti. Che il Papa sia uno di loro è un segnale divino che solo una squadra fondata in un oratorio poteva avere. Vengo del barrio de Boedo...


"Vengo del barrio de Boedo,
barrio de murga y carnaval.
Te juro que en los malos momentos,
siempre te voy a acompañar."




In collaborazione con G.D.C.

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