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E i 12 gol segnati finora sono una conferma di maturazione e applicazione di un grande talento che si sta finalmente esprimendo.
Ma la svolta tattica chiesta al ragazzo dal suo allenatore Guidolin è assolutamente fondamentale per spiegare il salto di qualità nel numero di gol.
Non più ala, attaccante esterno in un attacco a tre, ma seconda punta/rifinitore accanto a una punta atipica ed estremamente tecnica come Antonio Di Natale, in un 3-5-2 studiato apposta per concedere ai due più spazio e palloni possibili per duettare e concludere a rete.
Per il resto, tecnica, dribbling e velocità li ha sempre avuti in quantità industriali.
Ma sfruttarli defilato a trenta metri dalla porta è un discorso, centralmente a sedici un altro.
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