18 giu 2013

Carlos Tevez, l'incompiuto


Il titolo è provocatorio. Prende spunto da un altro articolo che avrà ben più risonanza di questo, ma con chiave fortemente sarcastica.

Fin da quando giocava in Argentina Carlos Tevez ha dimostrato che in giro ci sono pochi giocatori col suo talento. Ancora meno con la sua garra, di questi quasi nessuno con capacità comparabili. Ma soprattutto ha sempre dimostrato di essere un vincente e di non aver paura di lottare per ottenere qualcosa.
Esordisce col Boca a 16 anni. Entro i 20 vince tutto e si trasferisce in Brasile, paese mai facile per gli argentini. Dimostrando personalità titanica si impone come leader, fa rinascere il Corinthians e vince il campionato.
A 22 anni finisce in Inghilterra (altro paese poco affine agli argentini) al West Ham. Dopo un inizio difficile riesce a emergere e trascina la squadra alla salvezza. Sir Alex Ferguson lo porta nel suo United, e Tevez contribuisce con 35 gol in 2 anni a vincere tutto, accettando anche di sacrificarsi per i compagni. Non sentendosi abbastanza apprezzato opta per un clamoroso cambio di sponda, firmando per il Manchester City. Diventa l'uomo simbolo della squadra e ancora una volta riesce a vincere, mettendo di fatto sulla cartina d'Europa la squadra azzurra di Manchester.

Coi club ha vinto 14 titoli, comprese Copa Sudamericana, Copa Libertadores, Coppa Intercontinentale, Champions League e Mondiale per Club. Negli anni è stato nominato miglior giocatore della Libertadores 2003, Bola de Ouro 2005, 3 volte giocatore sudamericano dell'anno, 2 volte miglior giocatore d'Argentina, capocannoniere della Premier League e miglior giocatore dell'anno sia al West Ham che al Manchester City.
Con la nazionale un Sudamericano Under 20 e le Olimpiadi 2004 da capocannoniere e miglior giocatore.

Magari è un difetto mio, ma ho un concetto di incompiuto molto, molto diverso.

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