26 apr 2013

Il Papu Gomez per l'Inter?


Il Papu Gomez è uno degli ultimi nomi accostati all'Inter 2013/2014 e, come ogni notizia di calciomercato che si rispetti, ha scatenato a ogni latitudine l'immancabile turbinio di commenti e giudizi trancianti. In una stagione sportiva in cui qualsiasi pretesto diventa buono per distrarsi dal calcio giocato, il tifoso interista riscopre il suo caratteristico disturbo bipolare, passando da uno stato di estasi dove sceicchi miliardari e oligarchi russi fanno a gara per portare in nerazzurro fior di campioni, al crollo in un profondo stato catatonico che trasforma ogni nome in un'impietosa coltellata al cuore. Il Papu, vuoi per il physique du role non proprio da star mondiale, vuoi per i mancati paragoni con gli illustri Cristiano Ronaldo e Leo Messi, vuoi per le dichiarazioni solitamente umili (l'avete mai sentito dire che diventerà più forte dell'attaccante del Barcellona?), è stato una discreta stilettata al petto della maggior parte dei tifosi.
 
Tuttavia Alejandro Gomez è un giocatore che in Italia finora ha avuto un rendimento più che positivo, adattandosi alla perfezione al calcio nostrano e diventando in pochissimo tempo un punto di riferimento del Catania. Con tutti i limiti (quali, per l'esattezza?) che può avere un giocatore della sua statura, il Papu ha saputo mettere a disposizione della squadra talento e intelligenza calcistica. Non è il classico funambolo alto due bottiglie di Quilmes che si perde sull'areo proveniente da Buenos Aires prima ancora di atterrare a Fiumicino, ma un calciatore vero, uno di quelli essenziali nelle giocate e brillanti nella testa. Trequartista, seconda punta, ala destra e soprattutto ala sinistra: fa della duttilità uno dei suoi punti di forza e ovunque lo schieri sa leggere ed intrepretare la partita. Ha piedi sensibili e soprattutto gioca a testa alta, una rarità nel calcio di oggi in cui l'aspetto fisico viene esasperato a discapito di quello meramente tecnico. È fondamentale nell'aprire le difese grazie alla capacità di partire largo creando la superiorità numerica nell'uno contro uno ed è delizioso quando decide di servire palla sui tagli dei compagni con passaggi precisi quanto difficili.
 
Il prospetto del giocatore risponde perfettamente all'identikit dell'esterno che Stramaccioni ha disegnato assieme a Branca e Ausilio ed è soltato il prezzo (si parla di 8 milioni) a poter determinare se si tratta o meno di un buon affare, perchè il Papu è sì un ottimo giocatore, ma non è di certo l'elemento che, da solo, ti può far fare il salto di qualità. D'altronde l'Inter non ha le risorse finanziarie per poter irrompere sul mercato e portarsi a casa l'Hazard o il Mario Götze di turno e determinati nomi rimangono e rimarranno fuori portata per parecchio tempo. In questi giorni si è parlato del possibile scambio Handanovic-Sanchez e la domanda sorge spontanea: il cileno può essere il giocatore in grado di spostare gli equilibri e giustificare il sacrificio del portiere sloveno? Difficile rispondere, ma l'involuzione catalana di Sanchez e l'ormai conclamata difficoltà che il Niño Maravilla ha nell'affrontare difese schierate in trincea lasciano spazio a più di qualche lecito dubbio. Certo, tra Sanchez e Gomez ci sono altri giocatori che possono essere acquistati, come ad esempio Rodrigo De Paul del Racing di Avellaneda, ma quanti possono garantire il rapporto prezzo-qualità-rischio del Papu? L'ex-San Lorenzo è un giocatore duttile che conosce il campionato italiano e, con le dovute proporzioni, può rappresentare l'acquisto alla Palacio del calciomercato 2013-2014.
 
Non resta che attendere e vedere i prossimi sviluppi di mercato, anche perchè operazioni portate avanti più dalla stampa che dai diretti interessati, come in questo caso, difficilmente vanno a buon fine.

2 commenti:

  1. Aggiungerei che ho serissimi dubbi sul fatto che Sanchez abbia voglia di mettersi a fare l'esterno vero, quello che corre senza palla

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  2. Giusto. In entrambe le fasi, soprattutto.

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