11 ott 2012

Prandelli perchè? parte seconda

Da quando il Pallone d'Oro si è fuso col Fifa World Player il prestigioso riconoscimento viene assegnato anche gli allenatori. I vincitori ad oggi sono stati nel 2010 Mourinho e nel 2011 Guardiola.

Nell'edizione 2012 tra i candidati ci sono anche sei allenatori italiani: Di Matteo, Mancini, Spalletti, Mazzarri, Guidolin e Prandelli.
I primi tre sono chiaramente in lista per le loro vittorie, Mazzarri e Guidolin per i risultati ottenuti con squadre non di primissimo piano. 
Stupisce la presenza di Prandelli. O meglio, stupisce in funzione dell'assenza di Antonio Conte.

Per cominciare Conte ha portato la Juventus da un ottavo posto a vincere il campionato senza sconfitte. Per quanto la qualità della Serie A sia calata, è sempre di più che dominare con record un girone di qualificazione contro Serbia, Estonia (arrivata seconda, a conferma), Slovenia, Irlanda del Nord e Isole Fær Øer.
Prandelli ha avuto il merito di portare l'Italia a una finale europea inaspettata (anche drammaticamente persa, ma è un altro discorso). Alla base di quel risultato c'è però il lavoro di Conte. Innanzi tutto negli uomini. Buffon è il capitano sia dell'Italia che della Juventus. La difesa di entrambe le squadre è costruita sulle capacità di Barzagli, col supporto di Bonucci. Pirlo non sarebbe mai stato il faro di Prandelli senza la cura Conte che lo ha totalmente rigenerato e Marchisio è il suo complemento ideale. Persino Giaccherini, elemento totalmente periferico alla Juve, trova in nazionale impiego costante.
Ancora più evidente è la dipendenza tattica. Se il ct ha potuto inventarsi di punto in bianco una difesa a tre all'esordio contro la Spagna è solo grazie al lavoro tattico dell'allenatore di Lecce, che in un anno ha portato la sua squadra dal 4-4-2 al 4-3-3 al 3-5-2. I giocatori già sapevano cosa fare, Prandelli ha solo attinto dal lavoro altrui.

Magari Conte non meritava di entrare nella lista. Ma il suo emulo ecumenico ed eticamente corretto ancora meno.

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