17 set 2012

L'Argentina e il problema Messi

Capisco che la cosa possa risultare paradossale. Uno dei migliori giocatori del mondo, tanto prolifico, decisivo e vincente da scomodare nomi storici per i paragoni, un problema per la sua nazionale.
Eppure è evidente che gli ultimi commissari tecnici (Batista prima e Sabella ora) le stanno provando tutte per ritagliare un ruolo in campo a Lionel Messi.

Il problema, come accade spesso, è a monte. Per la precisione nel fatto che il Messi del Barcellona con la camiseta albiceleste si è visto solo a livello giovanile (cioè quando era tutt'altro giocatore). In nazionale maggiore non è quasi mai riuscito a replicare le gesta a cui ha abituato gli osservatori in maglia balugrana, fatta eccezione per qualche isolato exploit.
Per dare due numeri, con l'Argentina è a 28 gol in 73 partite. Numeri anche buoni per un 10, non fosse che nel Barcellona ha un curriculum da 261 in 335, per una media quasi doppia ottenuta includendo anche gli anni in cui era più giovane e segnava meno (altrimenti sono 219 in 225).
Di conseguenza da quando Messi ha acquisito lo status di top assoluto (approssimativamente dal 2008/2009) il principale problema dei suoi allenatori di casa è stato quello di portarlo ai vertici di rendimento che ha nel club. Con risultati più o meno scarsi.

Questo dilemma è diventato evidente a tutti in Copa America, quando Batista provò a schierare Messi da falso 9, cioè unica punta, cercando di replicare il 4-3-3 del Barcellona con risultati a essere buoni interlocutori. Fu massacrato dalla critica e per macinare qualche risultato fu necessario tornare a un 9 vero, Gonzalo Higuain, con Messi a destra. Ma, sempre a causa dei gol che continuavano ad arrivare col club, era evidente che la cosa non andasse bene.

Sabella oggi ha cambiato l'identità tattica dell'Argentina, schierando un 4-2-3-1 in cui il riferimento offensivo è Higuain e dietro di lui si muovono tre mezzepunte.
Messi agisce dietro il numero 9, più o meno da rifinitore/incursore, per cercare di trovare un compromesso tra la sua esigenza, o meglio volontà, di fare la punta vera e l'impossibilità di replicare l'impianto unico del Barcellona.
I risultati? Ad oggi così così, con qualche gol in più da Leo, ma anche dell'evidente insofferenza per l'impossibilità di mettere in campo il suo vero gioco. Si trova infatti più lontano dalla porta e senza i grandi architetti catalani è più dura muovere il pallone.

Avesse scelto la nazionalità spagnola staremmo parlando di tutt'altro.

2 commenti:

  1. Avesse scelto la nazionale spagnola potremmo assegnare per manifesta superiorita' le prossime competizioni dove questi partecipano per una decina d'anni :D

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  2. Considerato che gli argentini nn lo hanno nemmeno mai amato tantissimo, secondo me ogni tanto ci pensa a cosa sarebbe successo se...

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