15 lug 2011

CA2011: Top&Flop Generali - Terza Giornata

Flop

Sergio Batista: ha avuto il coraggio di andare contro le sue idee, di mettere tutto in discussione ed è stato premiato. Da qui a convincere nella gestione ce ne passa. Perchè Di Maria trequartista quando è un esterno e Pastore in panchina? Perchè epurare totalmente i vari Banega e Tevez facendoli passare per gli unici colpevoli? Si cresce a piccoli passi in fondo.

Difesa del Brasile: già incerta nelle prime partite regala letteralmente due gol a Caicedo, non esattamente tra gli attaccanti top del mondo. Lucio supponente nei disimpegni, Thiago Silva distrattissimo sull'uomo e Julio Cesar di cui abbiamo già parlato. Certo, il centrocampo dovrebbe aiutare, ma qui parliamo di alcuni tra i migliori difensori in attività.

Messico: ok che era la nazionale giovanile, ok che ne hanno dovuti mandare a casa alcuni per motivi disciplinari. Ma almeno qualche minima cosa si poteva provare a fare, come dimostrano i risultati della Costa Rica. Il Messico in questa Copa America è esistito fino alla fine del primo tempo della prima partita contro il Cile.

Paraguay: qualificazione ottenuta a parte, è preoccupante la tendenza a pareggiare sempre. Anche in vantaggio 3-1 al minuto 44 contro il Venezuela. Problemi tattici e di attenzione non da poco per una nazionale tra le migliori.


Top

Argentina: grazie a una formazione finalmente sensata trova gioco, gol e numeri. Il risultato è bugiardo rispetto al dominio assoluto messo in mostra dalla squadra di casa. Messi con una prima punta a liberarlo dalle marcature diventa devastante e regala assist a chiunque corra attorno a lui. Si giocava contro la Costa Rica, è vero, ma adesso il gioco si fa duro. E l'Argentina vuole cominciare a giocare.

Venezuela: la vera sorpresa del torneo, nonchè l'assoluta presente senza invito alle fasi a eliminazione. Nessuno ci avrebbe scommesso nulla, ma la squadra di Cesar Farias sa stare in campo, prova anche a giocare e ha il carattere tipico dei sudamericani. Non hanno nulla da perdere, mina vagante.

Oscar Washington Tabarez: per la terza volta in tre partite ridisegna il suo Uruguay, e ha sempre ragione lui. Siamo ancora lontani dai livelli del Mondiale 2010, ma soprattutto per colpa dei suoi attaccanti. Il Maestro ha l'obiettivo ambizioso di restituire la celeste all'Olimpo del calcio mondiale e con le sue idee ci può arrivare.

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