18 lug 2011

CA2011: Top&Flop Giocatori - Quarti di Finale

Flop

Alexis Sanchez: è di sicuro il giocatore più forte del Cile e proprio per questo da lui ci si aspettava qualcosa di più di un gol e qualche dribbling. Tanta tecnica, rapidissimo sul breve, fulminante nel dribbling, ma poi? Tiro poco, passaggi il giusto, tuffi in quantità industriale. Quanto gli mancano le praterie della Serie A, contro le difese chiuse la musica cambia.

Gary Medel: il pitbull è l'equilibratore assoluto di tutta la sua nazionale. Per questo il secondo giallo per tocco di mano a centrocampo è un'ingenuità imperdonabile. Il Venezuela tutto ringrazia.

Carlos Tevez: il vero trascinatore della nazionale argentina degli ultimi anni scompare proprio nella Copa America di casa. Gli è stato chiesto di giocare fuori ruolo con sacrificio, vero, ma la personalità e la garra che lo hanno reso famoso non si sono viste mai. Il rigore sbagliato è il punto piu basso della sua carriera con l'albiceleste. Se tornerà anche in Brasile, possiamo parlare di carriera finita.

Luis Martinez: ha sulla coscienza entrambi i gol del Perù, con errori tanto gravi quanto decisivi.

Radamel Falcao: giudizio severo perchè il suo contributo è fondamentale per la Colombia. Ma il rigore sbagliato condanna la sua nazionale a uscire ai quarti. Pazienza, la Colombia è il futuro.

Andrè Santos: faceva prima a giocare con la maglia del Paraguay. Impreciso e poco lucido in attacco, sbaglia praticamente tutte le giocate anche solo vagamente decisive e in più è irritantemente lezioso. Per completare l'opera calcia il rigore direttamente in Uruguay, e il terreno è assolutamente l'ultima delle componenti.

Pato: ribadisco quanto già detto: non ha fatto male, ma se si mangia due gol a partita qualcosa non va. Dell'attacco del Brasile doveva essere il punto di riferimento, probabilmente non è ancora maturo per un compito simile. Ci risentiamo nel 2014.


Top

Gabriel Cichero: un gol e due salvataggi sulla linea. Basterebbe a diventare eroe nazionale ovunque, figuriamoci nell'assoluta Cenerentola della competizione.

Diego Forlan: lui ha quello che manca a tutti gli altri presunti leader delle altre grandi. Personalità, classe, talento da vendere. Pur senza segnare è praticamente tutto l'Uruguay dal centrocampo in su, ma invece che lamentarsi come altri (Messi e Tevez tanto per non fare nomi) corre, prende calci e cerca di creare. I suoi calci piazzati sono una sentenza, nessun'altro nell'intera Copa America li batte come lui.

Luis Suarez: la metà perfetta di Forlan. Il giocatore più completo visto in Argentina, tra talento, tecnica, pericolosità sotto porta, assist, forza fisica, corsa e intelligenza tattica. Poco pubblicizzato per motivi misteriosi, giocatore verissimo.

Diego Lugano: un gigante. Posizione e forza, soprattutto personalità e garra. Il capitano ideale per l'Uruguay.

Fernando Muslera: il vero incubo degli argentini. L'ex portiere della Lazio si esibisce in una prestazione monstre parando tutto quello che passa dalle sue parti.


Justo Villar:
riserva nel Valladolid, idolo assoluto in Paraguay. Misteri del calcio. Il Brasile poteva stare a tirare anche due giorni e non sarebbe servito a nulla.

Nelson Haedo Valdez: ok, segna poco o nulla e si sa. Ma un attaccante con un impatto fisico simile è davvero raro. Il Paraguay ha praticamente un giocatore in più. indemoniato contro il Brasile.

Nessun commento:

Posta un commento