2 lug 2012

Euro 2012, finale

Fu così che la Spagna portò avanti il suo ciclo epico di vittorie.
Euro 2008, Mondiali 2010, Euro 2012, nel segno di uno strapotere assoluto evidenziato spietatamente dal 4-0 rifilato all'Italia.
Una finale dominata, per davvero e nei termini calcistici canonici, senza esasperazioni. La Spagna ha giocato a calcio, mostrando una superiorità assoluta sulla squadra sorpresa della manifestazione, capace di eliminare senza appello la Germania, e di costringere gli stessi spagnoli al pareggio nella partita d'esordio.

Questa Spagna è una macchina, sia chiaro.
Un insieme di giocatori eccezionali totalmente coscienti e sicuri delle proprie qualità, in un sistema di gioco in cui si trovano a memoria. Non fanno spettacolo, spesso gestiscono nascondendo il pallone. In tutti gli Europei un solo gol subito (da Di Natale), e da Euro 2008 nessuna rete al passivo nelle fasi a eliminazione. Una difesa impenetrabile, un punto di forza devastante quanto perennemente sottovalutato. Anche per questo sono così sicuri nel giocare il pallone. Il gol prima o poi arriverà.

E l'Italia?
La squadra di Prandelli ha dato tutto per arrivare in finale. Le forze per scalare la muraglia roja non c'erano proprio. Un pò per l'inesistente turnover, un pò per gli acciacchi diffusi, un pò perchè ai miracoli c'è un limite. Non si può andare sempre oltre.
In più il ct ha condensato in questa partita tutti gli errori e le sfortune evitate fino a oggi. Infortuni, scelte sbagliate, limiti fino a oggi mascherati brutalmente denudati, il carattere mancante. Perchè Prandelli per primo, con tutto l'affetto, è un perdente di successo, uno che non ha mai vinto e si è sempre sciolto al momento decisivo. Con lui il suo numero 10 Cassano, autore di una prestazione anonima e in perenne affanno fisico. Altri (Pirlo, De Rossi, persino Montolivo) hanno lottato, ma gli avversari erano troppo forti stavolta.
Resta un risultato inaspettato, accompagnato da buone idee e gioco, cosa che ha permesso a tutti i delusi del Mondiale di ritornare a seguire la nazionale.
Magari in futuro si eviti lo zerbinamento totale verso la Juventus, se possibile.


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