29 ott 2012

Il ritorno del Superclasico

La partita delle partite è finalmente tornata in Argentina dopo un anno di stop forzato a causa del noto decadimento del River di ormai due stagioni fa. Tutti gli spettatori neutrali aspettavano con malcelata impazienza il ritorno del superclasico, partita unica e affascinante.
Probabilmente ne avrebbero fatto a meno le due squadre protagoniste visto il delicato momento in cui entrambe si trovavano. Il Boca con la rinuncia a Riquelme ha perso la sua anima e vaga alla ricerca di un'identità, pagando nei risultati. Il River di Almeyda principalmente lotta, conta sugli spunti individuali, vivendo un pò alla giornata, entrando ciclicamente in qualche crisi. Un derby tra nobili al momento decadute, che poteva significare rilancio o certificazione dei problemi.
Il risultato è stato interlocutorio.
River Plate - Boca Juniors 2-2 (2' Ponzio, 70'Mora; 75' Silva, 91' Erviti)
Partita vera, nervosa, decisamente argentina. Poco gioco, molto disordine.

Ai punti avrebbero meritato i padroni di casa. Più pericolosi, più incisivi, forse anche con più voglia di dimostrare qualcosa, e con la fortuna di andare in vantaggio subito su un errore grave quanto inaspettato del portiere avversario. Con un Trezeguet in condizioni appena presentabili, gli uomini guida della banda sono stati Leonardo Ponzio, Carlos Sanchez e Rodrigo Mora. Il primo è da sempre l'estensione sul campo del Pelado Almeyda, ha sbloccato la partita ed è stato l'unico a cercare un'idea di gioco dei 22 in campo. Il numero 8 si è caricato sulle spalle la squadra nel secondo tempo colmando da solo le enormi distanze tra i reparti, trovando anche l'ottimo assist per il gol del raddoppio. L'attaccante uruguaiano è stata invece scelta precisa dell'allenatore, che ha ripagato con una prestazione di infinita sostanza (leggi: garra charrua) condita da giocate di qualità come il gol del 2-0 che avrebbe dovuto chiudere i giochi. I numeri dicono che è un attaccante serio, probabilmente un sottovalutato pronto a esplodere.
Il River ha pagato nel finale una certa fragilità psicologica figlia di troppi risultati negativi del recente passato. Due gol sostanzialmente regalati dovuti anche all'inesperienza di alcuni interpreti della difesa. Una beffa decisamente amara.

Il Boca, dicevamo, è una squadra senz'anima.
Falcioni regolarmente rivolta la sua formazione, sia come modulo di partenza sia sfruttando i cambi, ma la risposta del campo è sempre la stessa. Tanta, troppa confusione, poche idee, nessuna identità. Soprattutto in fase offensiva manca qualcuno che prenda le redini della situazione, e in questo senso la grossa delusione è Lucas Viatri, sempre più corpo estraneo. In un contesto simile anche ottimi talenti come Paredes e Sanchez Mino faticano a mettersi in mostra.
L'unica certezza è la garra di Tanque Silva. Non a caso segna lui il rigore che riapre la partita e fa la sponda per l'inserimento di Erviti che vale il 2-2 a tempo scaduto. Il Mago è stato praticamente assente per 90 minuti, salvo poi presentarsi in area al momento decisivo. Il suo mentore Falcioni ringrazia, potrebbe avergli salvato la panchina.
Carattere da squadra esperta, singoli potenzialmente decisivi, ma in generale troppo poco. Non solo manca un'idea di gioco, non c'è nemmeno un modulo con dei punti di riferimento. Sembra di essere tornati alla grande crisi che ha preceduto l'era Falcioni. E a breve, dopo Palermo e Riquelme, si ritirerà anche il Flaco Schiavi...











Nessun commento:

Posta un commento