Il Chelsea in questa sessione estiva ha condotto un mercato che possiamo definire strano, per non dire altro.
Nella sua seconda esperienza in blu Mourinho era finora stato chirurgico: lacune individuate, giocatori non graditi epurati, acquisti funzionali. Non a caso lo scorso anno il Chelsea era parso fin da subito una squadra da titolo, e poi puntualmente ha vinto.
Ma questa estate qualcosa è andato storto.
Malgrado la vittoria del campionato infatti il secondo Chelsea di Mourinho ha mostrato delle problematiche nel 2014/2015. Pochi ricambi, la necessità di ricorrere a Ramires nelle gare importanti, la scarsa condizione nella seconda parte della stagione, un problema chiamato Champions League. La squadra certamente era buona, ma c'era qualcosa da mettere a posto e ci si aspettava un certo lavoro sul mercato, viste anche le disponibilità.
Di fatto non è successo. Il Chelsea ha chiuso il mercato con quattro acquisti: Radamel Falcao, Asmir Begovic, Pedro e Abdul Rhaman Baba. Buoni o ottimi giocatori, ma che nel complesso spostano poco, troppo poco il livello della rosa dei blues. Soprattutto in proporzione al mercato delle concorrenti principali. Per il resto movimenti sui giovani, pescando come al soliti talenti tipo Nathan e Kenedy, ma troppo inesperti per avere un reale impatto immediato.
Chiariamo una cosa: i quattro arrivi principali rispondono a delle necessità. Begovic copre la cessione, pure redditizia, di Cech ed è un lusso assoluto come secondo. Falcao, alla ricerca del rilancio, prende il posto di Drogba come polizza sugli infortuni di Diego Costa. Baba sostituisce Filipe Luis, che di fatto al Chelsea ha fallito, andando a contendere il posto ad Azpilicueta, che non è un terzino sinistro naturale. Pedro porta nuova linfa e qualità a un attacco un po' a corto di alternative dopo il colossale flop di Cuadrado e le molte epurazioni di Mourinho nel tempo.
Il punto è che non basta.
Il Chelsea ha in rosa tre difensori centrali: Zouma, Cahill e John Terry. Il capitano, monumento del club, dopo una stagione di altissimo livello anche per continuità fisica - ha giocato tutti i minuti delle partite in cui è stato schierato - è partito in evidentissima difficoltà. Per un difensore classe 1980 il rischio era preventivabile, affrontarlo senza paracadute potrebbe rivelarsi alquanto imprudente.
Potrebbe adattarsi Ivanovic, ma anche nel reparto terzini i numeri sono ridotti. Anche qui gli effettivi sono tre: il serbo, Azpilicueta che può coprire entrambe le fasce e il neo arrivato Baba.
A centrocampo le cose non vanno meglio. Matic ha come unica riserva Obi Mikel, che il tecnico portoghese vede pochissimo. Fabregas invece non ha alcuna alternativa come centrocampista di regia e anche questo è un bel rischio per il Chelsea. Lo spagnolo infatti è insostituibile per il mix di qualità che possiede, ma già nella scorsa stagione ha mostrato cali di rendimento inquietanti che hanno influenzato molto il rendimento offensivo della squadra. Se dovesse nuovamente vivere una fase di appannamento nessuno potrebbe nemmeno in parte coprire il suo lavoro. Forse qualcosa potrebbe fare Oscar, ma il brasiliano non sembra esattamente ai vertici della classifica di gradimento di Mourinho. Anzi, se dovessi scommettere direi che entro un anno giocherà altrove.
Non è un caso che nel corso del tempo Zouma, in cui evidentemente Mou crede moltissimo, abbia giocato sia da centrale che da terzino su entrambe le corsie che da centrocampista difensivo. Ma per quanto Zouma si applichi e abbia talento non si può pretendere faccia tutto.
Si è parlato di offerte per Stones e Pogba, due nomi che certamente avrebbero coperto alla grande alcune lacune. Ma non sono arrivati, e per un club come il Chelsea, con appeal e disponibilità economiche, non chiudere certe trattative e non avere nemmeno alternative è un'aggravante più che una giustificazione.
In aggiunta il Chelsea ha iniziato la stagione in una condizione fisica terrificante, in negativo. Magari Mourinho voleva evitare il collasso a metà stagione come lo scorso anno, ma qualcosa non sembra essere andato per il verso giusto e ha messo in mostra senza pietà tutti i limiti di questa rosa.
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