La notizia era da tempo nell'aria e nella conferenza stampa odierna Astrada ha preferito non aspettare oltre per darne l'ufficialità: salvo ripensamenti dell'ultim'ora legati all'esito delle elezioni presidenziali, Cristian Fabbiani non farà parte della rosa del River Plate nella prossima stagione e con molte probabilità non vestirà la maglia della Banda neanche nelle ultime partite che la squadra deve giocare nell'Apertura in corso. In questo modo a Gennaio El Ogro farà ritorno al Cluj, squadra rumena attualmente proprietaria del suo cartellino e con cui potrà discutere del suo futuro.
Termina così un rapporto mai decollato con tutto l'ambiente Millonarios, ormai stanco delle prestazioni incolore e sottotono dell'attaccante proveniente dal Newell's Old Boys, come recentemente dimostrato da un sondaggio in cui la stragrande maggioranza dei tifosi si è espressa a favore dell'addio. Arrivato accompagnato da grandi aspettative derivanti dall'ottimo semestre disputato con la maglia dei rossoneri di Rosario, Fabbiani aveva tutte le carte in regola per diventare uno degli idoli del Monumental, aiutato dal fatto di essersi esposto in prima persona nella trattativa fra le due società confermando la sua ferma volontà di giocare per il River Plate, squadra di cui è sempre stato tifoso; per lo stesso motivo rifiutò anche un'offerta decisamente più vantaggiosa da parte del Velez, abile a sfruttare le indecisioni dei dirigenti della Banda nel concludere la trattativa.
Ma l'idillio fra gli hinchas del club di Nuñez e l'Orco è durato ben poco, minato dalle impalpabili prestazioni del giocatore e dal periodo nero attraversato dalla squadra. Se nel primo semestre è possibile trovare qualche prestazione abbastanza convincente, gli ultimi quattro mesi di Fabbiani sono ricordati più per le reazioni ai fischi dei propri tifosi che per quanto messo in mostra sul terreno di gioco. Messo da parte dal suo primo estimatore, Gorosito, non è riusciuto a convincere e a conquistare neanche Leo Astrada, apparso inizialmente deciso a recuperarlo e rilanciarlo.
Seconda punta dai piedi buoni ma con fisico da centravanti, Fabbiani verrà ricordato per le frequenti dichiarazioni d'amore nei confronti del River Plate, in cui chiedeva fiducia al popolo Millonarios e prometteva un pronto riscatto per le deludenti prestazioni, per i continui litigi con qualsiasi direttore di gara, che lo hanno portato ad avere più ammonizioni che reti messe a segno -solo tre- e soprattutto per l'imbarazzante stato di forma esibito in lungo e in largo per tutta l'Argentina. Sovrappeso, indisponente, svogliato e deconcentrato, l'Ogro ha affrontato la maggior parte delle partite mettendo in mostra l'esatto contrario di quanto affermava ad ogni intervista, particolare che ha provocato l'ira dei suoi stessi tifosi, già abbattuti dalla difficile situazione in cui si trovava e si trova tuttora il club.
A sua parziale discolpa va l'essere stato spesso impiegato come centravanti, ruolo che ha dimostrato di non saper minimamente interpretare, dopo la partenza di Falcao per il vecchio continente, ma se in quasi dodici mesi l'unico episodio rilevante dell'avventura a Buenos Aires di Fabbiani è il matrimonio con la nota star televisiva Victoria Vanucci, è difficile trovare valide attenuanti e giustificazioni.
Termina così un rapporto mai decollato con tutto l'ambiente Millonarios, ormai stanco delle prestazioni incolore e sottotono dell'attaccante proveniente dal Newell's Old Boys, come recentemente dimostrato da un sondaggio in cui la stragrande maggioranza dei tifosi si è espressa a favore dell'addio. Arrivato accompagnato da grandi aspettative derivanti dall'ottimo semestre disputato con la maglia dei rossoneri di Rosario, Fabbiani aveva tutte le carte in regola per diventare uno degli idoli del Monumental, aiutato dal fatto di essersi esposto in prima persona nella trattativa fra le due società confermando la sua ferma volontà di giocare per il River Plate, squadra di cui è sempre stato tifoso; per lo stesso motivo rifiutò anche un'offerta decisamente più vantaggiosa da parte del Velez, abile a sfruttare le indecisioni dei dirigenti della Banda nel concludere la trattativa.
Ma l'idillio fra gli hinchas del club di Nuñez e l'Orco è durato ben poco, minato dalle impalpabili prestazioni del giocatore e dal periodo nero attraversato dalla squadra. Se nel primo semestre è possibile trovare qualche prestazione abbastanza convincente, gli ultimi quattro mesi di Fabbiani sono ricordati più per le reazioni ai fischi dei propri tifosi che per quanto messo in mostra sul terreno di gioco. Messo da parte dal suo primo estimatore, Gorosito, non è riusciuto a convincere e a conquistare neanche Leo Astrada, apparso inizialmente deciso a recuperarlo e rilanciarlo.
Seconda punta dai piedi buoni ma con fisico da centravanti, Fabbiani verrà ricordato per le frequenti dichiarazioni d'amore nei confronti del River Plate, in cui chiedeva fiducia al popolo Millonarios e prometteva un pronto riscatto per le deludenti prestazioni, per i continui litigi con qualsiasi direttore di gara, che lo hanno portato ad avere più ammonizioni che reti messe a segno -solo tre- e soprattutto per l'imbarazzante stato di forma esibito in lungo e in largo per tutta l'Argentina. Sovrappeso, indisponente, svogliato e deconcentrato, l'Ogro ha affrontato la maggior parte delle partite mettendo in mostra l'esatto contrario di quanto affermava ad ogni intervista, particolare che ha provocato l'ira dei suoi stessi tifosi, già abbattuti dalla difficile situazione in cui si trovava e si trova tuttora il club.
A sua parziale discolpa va l'essere stato spesso impiegato come centravanti, ruolo che ha dimostrato di non saper minimamente interpretare, dopo la partenza di Falcao per il vecchio continente, ma se in quasi dodici mesi l'unico episodio rilevante dell'avventura a Buenos Aires di Fabbiani è il matrimonio con la nota star televisiva Victoria Vanucci, è difficile trovare valide attenuanti e giustificazioni.
lutto :(
RispondiEliminanon ce ne frega un cazzo
RispondiElimina11-0 Keità
RispondiEliminaNON CE NE FREGA UN CAZZO
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